ll 27 gennaio 1945 l'arrivo ad Auschwitz delle truppe sovietiche mostrò al mondo l'orrore del genocidio nazista. Il nostro dovere è ancora quello di ricordare quegli eventi, mantenerne viva la memoria, portarne avanti la testimonianza, perchè Ignorare la storia ci condanna due volte, come recita lo slogan dei manifesti che abbiamo realizzato per la Regione Umbria. Una campagna veicolata tramite inserzioni sui quotidiani e attraverso la pagina facebook Umbria 27 gennaio, in modo da raggiungere il pubblico più ampio possibile perchè è compito di ciascuno di noi dare vita a momenti di riflessione sulle atrocità della Shoah, affinché vi sia una memoria davvero condivisa di ciò che è stato e mai più dovrà essere.
Gli eventi per il Giorno della Memoria e tutte le iniziative ad esso collegate partono dall’esigenza di comunicare come la Shoah, l’Olocausto, non siano riducibili unicamente a una data drammatica segnata su un calendario di celebrazioni, ma ricordo vivo, perchè da una parte evento relativamente recente del quale abbiamo la possibilità di avere sopravvissuti che vivono nelle nostra comunità, dall’altra perché i motivi alla base del suo tragico sviluppo (pregiudizio, ricerca del capro espiatorio, disumanizzazione per dirne solo alcuni) sono ancora attuali e più spesso di quanto si vorrebbe sono utilizzati dal “buon senso comune” nei confronti di altre comunità e gruppi sociali, nazionali o etnici. L’idea di questa campagna è stata quella di recuperare le testimonianze dirette di chi è stato protagonista, nella regione umbra, degli eventi legati alla Shoah e centrerà il messaggio sull’idea di esistenza e di resistenza. Il ricordo resiste, è carne viva, grazie alla presenza
(esistenza) nelle nostre comunità di chi è stato protagonista di quei tempi: gente comune allora, travolta dallo sviluppo della Storia con la S maiuscola e gente comune oggi, che lavora e contribuisce al tessuto sociale e civile del nostro territorio. Resiste perché non diventi celebrativo e quindi in qualche modo posto fuori dalla vita quotidiana, in un nebuloso e distaccato libro di storia; ma anzi, attraverso la chiave dell’esistenza di persone che lo hanno vissuto, è attuale e vivo, nel senso più pieno del termine. Il ricordo resiste, ma resiste anche il pregiudizio, la “marchiatura” (questo il senso della stella di David). Attenzione a che il pregiudizio, verso altri gruppi sociali o “razziali”, non venga sottovalutato nemmeno oggi.